PNEUMOLOGIA

Prestazioni erogate


Visita pneumologica


Durata media: 1 ora
Visita medica svolta dal medico specialista nello studio e nella cura delle malattie dell'apparato respiratorio, per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo a carico dei bronchi e dei polmoni. Oltre ai pazienti con patologia pneumologica già nota, si può venire inviati dal proprio medico curante allo pneumologo per accertare la natura di sintomi come sensazione di oppressione al torace, difficoltà nella respirazione, affanno a riposo, tosse persistente, espettorazioni prolungate e/o con tracce di sangue, dolore toracico, apnee notturne.
La visita pneumologica, che in media dura 20 minuti, inizia con la valutazione anamnestica (anamnesi), fase durante la quale il medico specialista rivolge diverse domande al paziente per raccogliere il maggior numero di informazioni possibili circa la storia clinica e lo stile di vita del paziente stesso (alimentazione, vizio del fumo, consumo di alcol, livello di attività fisica e di sedentarietà, tipo di lavoro svolto, assunzione di farmaci, altri casi in famiglia di problematiche respiratorie). In questa prima fase della visita il medico prende inoltre visione degli eventuali esami medici già svolti dal paziente.
La seconda fase della visita è quella che concerne la visita in senso stretto: il medico procederà quindi con l'auscultazione dei polmoni mediante l'utilizzo dello stetoscopio. In base alle rilevazioni effettuate nel corso della visita lo specialista potrà porre una diagnosi e prescrivere la relativa terapia oppure, a seconda del sospetto diagnostico, potrà richiedere la sottoposizione del paziente ad altri esami (come monitoraggio cardiorespiratorio notturno, spirometria, emogasanalisi, esame colturale dell'espettorato, radiografie del torace) per ulteriori accertamenti.
Al termine della visita pneumologica (definita “prima visita” se si tratta della prima valutazione relativa al problema diagnostico in questione) vengono, ove necessario, date indicazioni per eventuali controlli successivi (le cosiddette “visite di controllo”).

Spirometria


Esame strumentale per verificare la corretta funzionalità dell’apparato respiratorio, attraverso la misurazione della quantità di aria presente nei nostri polmoni e la distensione di questi ultimi. La durata dell’esame si aggira sui 20 minuti, ma varia a seconda dell’indagine clinica condotta. Per quanto concerne lo svolgimento dell’esame, il soggetto respira attraverso un boccaglio collegato ad uno spirometro computerizzato che delinea una curva, detta “curva flusso volume”, che analizza la corretta funzionalità dell’apparato respiratorio. Anche questo tipo di esame non richiede alcun tipo di preparazione da parte del paziente ed è assolutamente indolore e privo di qualsiasi rischio e controindicazione.
Spirometria pre e post broncodilatatore
In alcuni casi, su indicazione dello specialista, si esegue il test di broncodilatazione farmacologica che consiste in una spirometria con successiva somministrazione di un farmaco che migliora la funzione respiratoria e nuovo controllo spirometrico dopo 15/20 minuti. Questo esame è particolarmente indicato nei casi di sospetta asma bronchiale per confermare la diagnosi.

Polisonnografia


La polisonnografia, per lo meno quella più essenziale utilizzata dallo pneumologo per necessità diagnostiche, consiste in una registrazione notturna di diversi parametri e condizioni tra le quali:
● Saturazione d’ossigeno
● Frequenza cardiaca
● Presenza (o assenza in caso di apnea) di flusso d’aria attraverso la bocca e il naso, in presenza (o
assenza) di movimenti toracici e addominali
● Posizione tenuta dal soggetto durante il sonno
● Presenza di russamento durante il sonno
Attraverso l’analisi di questi dati è possibile definire:
● Numero degli episodi di desaturazione dell’emoglobina durante il sonno (indice di desaturazione per ora – ODIindex)
● Presenza o assenza di apnee durante il sonno, differenziando tra apnee vere e proprie (assenza del flusso aereo) e ipopnee (flusso d’aria presente ma molto ridotto).
● Caratteristiche “ostruttive”, “centrali” o “miste” delle stesse
● Frequenza oraria delle apnee/ipopnee (numero di apnee/ipopnee per ora o indice di
apnea/ipopnea – AHI index) che consente di esprimere un parere di maggiore o minore severità
del disturbo (stadiazione della malattia)
● AHI in posizione supina e non-supina. Spesso tale dato documenta una maggior frequenza delle
apnee in posizione supina rispetto a quelle presenti quando il paziente dorme in decubito laterale
● Tempo di russamento durante il sonno.

Per quanto si possa procedere alla registrazione polisonnografica convocando il paziente presso un idoneo locale dedicato (struttura ospedaliera o ambulatoriale), l’esame è oggi più facilmente disponibile con poca spesa anche presso il domicilio del paziente, dandogli in questo modo la possibilità di una registrazione notturna più confortevole, percepita con un minor fastidio rispetto a quello già dovuto alla sola presenza dei dispositivi applicati al suo corpo, normalmente assenti nel corso del consueto riposo notturno.
Lo strumento per polisonnografia domiciliare che metto a disposizione dei pazienti che seguo presso il mio studio di Torino consiste in un sistema di registrazione polisonnografica per il monitoraggio cardiorespiratorio tipo “Embletta”.

Titolazione CPAP


La CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) è un dispositivo medico ideato per la terapia delle OSAS o apnee del sonno.
Il principio del suo funzionamento è legato alla “apertura” delle vie aeree durante il sonno attraverso l’erogazione di aria in modo da impedire il collasso delle strutture anatomiche responsabili delle apnee.
L’apparecchiatura CPAP deve essere regolata in base alle indicazioni del medico (titolazione) e non può quindi essere fornita senza una adeguata prescrizione del medico specialista.
La CPAP è una delle terapie di riferimento per quanto riguarda l’OSAS di grado severo: i risultati ottenuti con essa sono in generale molto positivi e le persone ne traggono un significativo giovamento già nel primo periodo di utilizzo.
La CPAP fa scomparire sintomi come sonnolenza, necessità di urinare di notte, risveglio con sensazione di stanchezza, ecc. La CPAP inoltre riduce i rischi cardiovascolari connessi alle apnee nel sonno.

Patologie trattate


Addensamento polmonare Allergie respiratorie Apnea notturna
Ascesso polmonare
Asma
Asma bronchiale
Bronchite
Bronchite acuta
Bronchite asmatica
Bronchite cronica
Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)
Broncopolmonite
Difficoltà a respirare
Dispnea
Dispnea notturna
Disturbi del sonno
Disturbi respiratori
Edema polmonare
Enfisema polmonare
Fibrosi polmonare
Focolaio polmonare
Infezioni polmonari
Insufficienza respiratoria
Malattie dei polmoni
Malattie dell'apparato respiratorio Nodulo polmonare
Pleurite
Polmonite Russamento
Tosse
Tumore al polmone Versamento pleurico